4 Novembre, Brunch di Riflessione tra Istituzioni Pubbliche e Private


Non vi ho chiesto di chiamarmi MAMMA

 

Brunch di Riflessione tra Istituzioni Pubbliche e Private: Il Punto di Partenza della Campagna sugli Adolescenti in Affido lanciata dalle MammeMatte

04- 11- 2023,

ore 11.30 – 14.00

sede CESV

incontro non aperto al pubblico

In occasione dell’uscita di Non vi ho chiesto di chiamarmi MAMMA – cronaca di un affido sine die, di Karin Falconi, diario ironico e acuto sull’esperienza di affido di due adolescenti, vi invitiamo ad un Brunch di Riflessione quale punto di partenza della campagna omonima di sensibilizzazione all’accoglienza in affido dei minori fuori famiglia di questa fascia di età.

Il libro, disponibile in tutte le librerie dal 27 ottobre, offre uno sguardo intimo e sincero sull’affido familiare, affrontando uno dei volti meno esplorati della genitorialità. La storia racconta l’irruzione di due sorelle preadolescenti in una famiglia serena, formata da mamma, papà e una figlia preadolescente. L’autrice, mediatrice e counselor familiare, professionista nel settore della tutela dei minori nell’ambito dell’accoglienza, scopre la complessità di una scelta fatta nella vita privata.

Il libro rappresenta lo strumento della nostra campagna e il Brunch di Riflessione sarà il punto di partenza per un ampio dialogo con le Istituzioni Pubbliche e Private sulla questione degli adolescenti in affido. Durante il Brunch ci proponiamo di fornire ai partecipanti un momento di profonda riflessione, contribuendo così all’evoluzione di nuove prospettive e ad una maggiore comprensione del tema.

La partecipazione attiva sia del settore pubblico sia di quello privato è fondamentale per garantire alla campagna effetti concreti e risultati tangibili.

Modalità di lavoro

L’incontro sarà moderato da Karin Falconi ed Emilia Russo, co-fondatrici dell’associazione M’aMa- Dalla Parte dei Bambini offrendo ai partecipanti una preziosa opportunità di riflessione, incoraggiando lo sviluppo dei contributi da parte dei presenti, concentrandosi su due temi di fondamentale importanza: ‘affido’ e ‘adolescenti’.

L’incontro è un momento di confronto dove non è prevista la presenza di pubblico.

 

Contenuti

Domanda GUIDA

“Come possiamo collaborare in modo efficace e responsabile, ciascuno nel proprio ruolo, per garantire ad adolescenti consapevoli la possibilità di essere accolti da genitori altrettanto consapevoli del progetto di affido?”

 

TRAIETTORIE DI RIFLESSIONE

Ruoli e Responsabilità:

Chi dovrebbe essere il principale responsabile nel processo di affido degli adolescenti: le istituzioni, i servizi sociali, le associazioni o una combinazione di tutti?

Quali devono essere i ruoli specifici di politici, istituzioni, servizi sociali, giudici e associazioni nella promozione e supervisione degli affidi?

Processo Decisionale:

Quali criteri dovrebbero guidare la decisione di affidare un adolescente ad una famiglia affidataria?

Come garantire una collaborazione efficace tra le istituzioni, i servizi sociali, i giudici e le associazioni nel processo decisionale?

Supporto Continuo:

Cosa dovrebbe essere fatto per fornire supporto continuo sia agli adolescenti in affido sia alle famiglie affidatarie?

Come possono politici ed istituzioni contribuire a garantire che questi servizi di supporto siano accessibili ed efficaci?

Formazione e Sensibilizzazione:

Quali iniziative dovrebbero essere intraprese per formare i professionisti coinvolti negli affidi sugli specifici bisogni degli adolescenti?

Come sensibilizzare la comunità e la società sulle questioni legate agli affidi e agli adolescenti?

Sicurezza e Monitoraggio:

Come garantire la sicurezza degli adolescenti in situazioni di affido?

Quali meccanismi di monitoraggio e rendicontazione possono essere implementati per assicurare che gli affidi siano sicuri e positivi per gli adolescenti?

Leggi e Politiche:

Cosa dovrebbe essere fatto a livello legislativo per migliorare il sistema di affido per gli adolescenti?

Quali politiche possono essere adottate per promuovere una cultura dell’affido più accogliente e inclusiva?

 

Invitati a partecipare i rappresentanti del territorio laziale:

Dipartimento Politiche Sociali di Roma; Municipi I, IV, VII, VIII, IX, XII e XIII; Comune di Grottaferrata; Consiglio Nazionale Ordine degli Assistenti sociali; Comunità educativa; Cooperativa Kalika Onlus; Coordinamento nazionale comunità per minorenni (CNMC); ANFAA sezione Roma; Borgo Ragazzi Don Bosco; La Regione; il Tribunale per i Minorenni di Roma; Ufficio centro per l’affido e l’adozione di Roma Capitale; Centro Affido Consorzio Valle del Tevere; Fondazione L’Albero della Vita; Edizioni Lavoro; Avagliano Editore; Servizio distrettuale affido Aprilia.

 

Programma

#nonvihochiestodichiamarmimamma

Campagna di sensibilizzazione sull’affido degli adolescenti fuori famiglia

“…nell’affido non ci sono risposte né da dare né da ricevere, si vive giorno per giorno con il solo intento di arrivare a quello successivo nel miglior modo possibile” cit. Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma di K. Falconi

 

 

Saluti di benvenuto

Presentazione del libro Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma e della campagna omonima di sensibilizzazione all’affido degli adolescenti fuori famiglia

Domanda guida:

Come possiamo collaborare in modo efficace e responsabile, ciascuno nel proprio ruolo, per garantire ad adolescenti consapevoli la possibilità di essere accolti da genitori affidatari altrettanto consapevoli?

Aree di riflessione:

1. In Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma l’affido è presentato come un istituto giuridico che affianca il minore rispettandone il suo vissuto senza sostituirsi alla famiglia di origine.

Le famiglie affidatarie di oggi rispondo a questo compito?

Discussione sul ruolo delle istituzioni, dei servizi sociali, delle comunità e delle associazioni nel percorso di affido degli adolescenti.

Esplorazione delle responsabilità specifiche di istituzioni, servizi sociali, giudici, comunità e associazioni nella supervisione degli affidi.

2. In Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma una delle criticità affrontata dalle due sorelle in affido è la poca accoglienza ricevuta dal quartiere dove si trasferiscono, a partire dalla scuola.

Come si può lavorare per promuovere una sensibilizzazione che investa anche chi non è direttamente interessato ad accogliere in affido? Cosa si può fare per “accogliere chi accogliere?”

Esame di come sensibilizzare la comunità e la società sulle questioni legate agli affidi e agli adolescenti.

Esame delle politiche che possono essere adottate per promuovere una cultura dell’affido più accogliente e inclusiva.

3. In Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma durante l’esperienza di affido la famiglia accogliente spesso si sente abbandonata dalle istituzioni: servizi sociali, tutore e tribunale per i minorenni.

Discussione aperta e ruoli di ciascuno durante l’esperienza di affido.

4. Il problema dei “resi” in Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma aleggia tra le righe, è sussurrato da Nevrotic, la sorellona 16enne. In comunità i minori più grandi sanno che “o dalla comunità non si esce o si esce per poi ritornarci subito dopo”.

Esame dei criteri di preparazione dei minori al progetto di affido.

Analisi della domanda del minore: affido inteso come puro “accompagnamento verso l’autonomia” o come “Famiglia”?

Discussione su come garantire una collaborazione efficace tra le istituzioni, i servizi sociali, le comunità, i giudici e le associazioni nel processo decisionale.

5. Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma è un diario di un anno di affido, il primo periodo di inserimento di due sorelle adolescenti accolte da una famiglia composta da mamma, papà e una figlia anche lei adolescente. Il periodo di primo inserimento è uno dei più delicati, quello in cui ogni famiglia ha necessità di sostegno e monitoraggio da parte di professionisti e di una opportuna rete di sostegno.

Riflessione su ciò che deve essere fatto per fornire un supporto continuo sia agli adolescenti in affido sia alla famiglia affidataria.

Esplorazione di come le istituzioni possano contribuire a garantire che questi servizi di supporto siano accessibili ed efficaci.

– Formazione e Sensibilizzazione

Discussione su iniziative per formare i professionisti coinvolti negli affidi sugli specifici bisogni degli adolescenti.

– Sicurezza e Monitoraggio

Conversazione su come garantire la sicurezza degli adolescenti in situazioni di affido.

Esplorazione dei meccanismi di monitoraggio e rendicontazione che possono essere implementati per assicurare che gli affidi siano sicuri e positivi per gli adolescenti.

6. Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma racconta la storia di un affido sine die. In appendice una breve nota di Emilia Russo su questa particolare forma di affido dove termini come “mamma” cominciano ad assumere significati sempre più complessi.

Discussioni, Leggi e Politiche

7. Conclusione

Riepilogo delle principali conclusioni emerse dalle discussioni.

Identificazione di possibili azioni future e raccolta di feedback dai partecipanti.

8. Chiusura

Ringraziamento

Condivisione delle risorse e dei contatti per ulteriori informazioni e azioni successive.

 

 

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