A lezione di Affido Familiare (parte II°) – Risposte alle domande più frequenti


Quali sono le principali caratteristiche dell’affido familiare?
Con l’affido familiare il minore
resta con i genitori affidatari per
un periodo di tempo determinato durante il quale continua a mantenere, con la
propria famiglia d’origine, periodici e regolari
rapporti
stabiliti con i Servizi sociali.

Ci
sono due tipologie di affido familiare:

L’affido familiare consensuale,
attuato con il consenso della famiglia del bambino o del ragazzo.

L’affido familiare giudiziale,
decretato dal Tribunale per i Minorenni
regionale, in base ad esigenze
specifiche di tutela e quindi indipendentemente, o in mancanza, dell’assenso
della famiglia d’origine.

L’affido
familiare, inoltre, agli affidatari può richiedere diverse forme di disponibilità
di tempo:

Se si
tratta di affido residenziale, il minore
trascorrerà con gli affidatari giorno e notte, pur mantenendo rapporti periodici
con la propria famiglia;

Se invece
si tratterà di affido diurno
, il
minore trascorrerà con gli affidatari solo alcuni momenti prefissati della
giornata, o della settimana, comunque con continuità e regolarità.


Chi propone l’affido familiare?
L’affido familiare è  proposto e attuato dai Servizi Sociali,
ossia dalla struttura tecnico-amministrativa preposta al servizio di
protezione, cura e tutela dell’infanzia; diventa esecutivo dopo l’intervento di
un organo giudiziario.




Quanto può durare un affido familiare?

L’affido familiare è per sua natura temporaneo, in quanto legato alle esigenze
del minore e della sua famiglia.

La
sua durata è diversa per ogni minore, di norma non dovrebbe superare i due anni,
ma può essere più lungo a seconda delle problematiche affrontate.

Ci
sono addirittura i cosidetti affidi sine die (a tempo indeterminato).






Quando termina l’affido familiare?

L’affido familiare si conclude, di norma, con provvedimento dell’Autorità
Giudiziaria che lo ha disposto.

E
succede quando:

1.
la famiglia di origine ha superato le proprie difficoltà e può riaccogliere il minore;

2.
la prosecuzione dell’affido familiare non è più nell’interesse del minore;

3. il
minore affidato ha raggiunto la maggiore età, o il termine del “prosieguo
amministrativo”.

La
decisione di concludere l’affido familiare spetta, salvo cessazioni dovute a
cause di forza maggiore, agli operatori di base responsabili del caso, che
predisporranno la relazione di chiusura da inviare all’Autorità Giudiziaria.

                                       To be continued…


3 thoughts on “A lezione di Affido Familiare (parte II°) – Risposte alle domande più frequenti

  1. Buonasera ci sono esempi per capire quando si concretizza la strada dell'affido sine die? Si puo'scegliere o viene scelto da subito o l'affido diventa sine die percorrendo insieme al minore la strada dell'affido inizialmente temporaneo?

  2. Ciao:)Eccomi…
    purtroppo, a causa della grave situazione in cui versa la famiglia naturale del minore (ragione per cui si concretizza l'allontanamento del figlio)la maggior parte degli affidi sono sine die. Lo sono perchè la famiglia naturale, con ogni probabilità, continuerà a soffrire le stesse carenze originarie, proprio perchè non adeguatamente sostenuta. In Italia quindi si calcola che ben il 70% degli affidi siano sine die, anche se si ha timore di denunciare questa realtà per non inquinare gli obiettivi ultimi del servizio affido (temporaneità e reinserimento del minore nella famiglia di origine). Parliamo quindi di affidi che, nel corso degli anni, si rinnovano fino al raggiungimento della maggiore età del minore. Non mancano poi quegli affidi dove è facile prevedere a monte il sine die, una volta conosciuto il vissuto della famiglia naturale e del minore da affidare. Gli operatori a quel punto, già durante la fase di abbinamento, potrebbero scegliere di presentare, con tutte le variabili del caso, la possibilità che si tratti di un affido a tempo indeterminato. In ogni caso sta ai Servizi sociali la valutazione del progetto più idoneo al minore e l'eventuale abbinamento con i genitori affidatari. Se quindi da una parte non si deve considerare l'affido come scorciatoia all'adozione, dall'altra, nel corso formativo e informativo all'affido, come nei colloqui con gli operatori del sociale, è estremamente utile rimanere onesti con se stessi, con l'altro e con le aspettative che si riversano su questa esperienza.Spero di essere stata esauriente, per qualsiasi altro chiarimento scrivimi a falconikarin@gmail.com
    Grazie Karin

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