AFFIDIamoci: Disabilità e DAD


 

 
 
Noi MammeMatte abbiamo aspettato la fine della scuola per rendere noti i risultati del questionario sull’andamento della DAD somministrato (1-15 marzo 2020) alle famiglie con figli disabili in età scolare. Pubblichiamo i dati con la premessa che, in linea con la nostra attività quotidiana, ci facciamo portavoce come sempre dei bambini in difficoltà e dei loro familiari, anche se dovessero rappresentare
una bassa percentuale.
Il campione oggetto di analisi è costituito dalla compilazione di 123 questionari: solo il 20% compilato da famiglie con figli frequentanti la scuola superiore.
L’ 80% degli intervistati ha un solo figlio con disabilità.
Il 43% dei bambini ha una disabilità cognitiva.
Il 26,4% È affetto da pluridisabilità.
L’11% risulta avere una disabilità comportamentale.
Il 48% di questi bambini frequenta la scuola primaria. Il 30% la scuola dell’infanzia.
Solo il 27,6% utilizza a scuola ausili specifici. Di questi, il 56.9% a casa non li possiede.
Sui casi analizzati: 
Il 49,6% a scuola ha più di 18 ore di sostegno statale settimanali e tra le zero e 5 ore settimanali di educatore all’autonomia e comunicazione.
L’82,9% degli intervistati ha dichiarato che la scuola del proprio figlio ha attivato la DAD.
Di questi, il 38,2% entro una settimana dalla chiusura della scuola.
Il 22,8% dopo 14 giorni. Il 16,3% invece ha dovuto attendere 21 giorni dalla chiusura della scuola.
Il 52% dichiara che la DAD proposta consista in schede didattiche inviate per mail.
Le video lezioni in diretta vengono fruite dal 39% degli intervistati.
Le lezioni prevedono l’interazione con l’insegnante di classe per il 37,4%, il 43,9 % con l’ insegnante di sostegno.
L’ educatore non è previsto per l’81,3%.
La percentuale degli alunni che ha interazione con i compagni di classe
è del 26%.
Il 45% degli intervistati dichiara di avere difficoltà nella gestione della DAD.
Il 50,4% dei bambini ha difficoltà a mantenere l’attenzione.
Il 17,1% ha difficoltà nell’ interazione attraverso lo schermo.
Per il genitore/caregiver di riferimento la difficoltà maggiore è nel gestire un materiale non differenziato: 32,5%.
Segue il 31,7% con la difficoltà nell’accudire più figli impegnati contemporaneamente nella DAD. Il 39,3% ha difficoltà nella comprensione delle richieste della scuola.
Il 20,3% dei bambini ha reagito alla nuova proposta didattica con frustrazione, irrequietezza il 22% , con rifiuto il 16,6%, con serenità il 26%.
Il 39% si dichiara preoccupato per la serenità del proprio figlio.
Il 56,9% non ha chiaro il programma didattico.
Mancanza di terapie riabilitative e scuola preoccupano il 56,1% degli intervistati.
Solo il 15,4% definisce adeguata al proprio figlio la proposta didattica offerta. Il 36,1% degli intervistati ritiene la DAD inadeguata alle proprie competenze di genitore/caregiver.
Il 48% pensa che la mancanza di socializzazione in ambito scolastico influisca già sulla salute psicofisica del proprio figlio.
Il 40% delle famiglie non è in contatto con associazioni nè professionisti.
Il 51,2% sente il bisogno di ricevere sostegno:
Il 20,3% per un senso di inadeguatezza.
Il 19,5% per un senso di rabbia.
L’ 11,4% per un senso di tristezza.
Il 15,4% degli intervistati ritiene che la scuola del proprio figlio abbia messo in atto strategie vincenti, contro il 42,3% che le dichiara inadeguate.
Conclusioni:
Dai dati raccolti le macro aree risultate più critiche sono:
la comunicazione, difficoltà di entrare in empatia, carenza del rapporto compagni-insegnanti, esiguo spazio dedicato agli insegnanti di sostegno.
 
Percentuali
degne di nota da segnalare:
– il 50,4% dei familiari lamenta la difficoltà del bambino a mantenere l’attenzione davanti ad uno schermo;
– il 52% degli intervistati dichiara che la DAD proposta consiste in
schede didattiche inviate per email.

 

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