Affido familiare: e se il piccolo torna dai genitori bio?


                              by Rob Wiltshire
Ecco
come puoi affrontare, tutelare e trasformare in risorsa, l’eventuale
separazione dal piccolo.


Da precisare che i bambini in affido familiare oltre il compimento della maggiore età, ovvero gli affidi sine die, sono molti.

Le
ultime ricerche del Ministero del Lavoro
e delle Politiche sociali
, sull’
affido familiare, parlano del 60%, se non dell’80%.


Restano
comunque i casi che terminano con il ritorno del piccolo nella famiglia
naturale
(reale obiettivo di ogni affido).


Vediamo come puoi affrontare l’idea di un distacco così doloroso.

Il diritto di ogni bambino è crescere in una famiglia, crescere
nell’amore di chi lo abbraccia di giorno e gli dà la buonanotte la sera, dopo
avergli rimboccato le coperte.



E il semplice ricordo di aver rimboccato le coperte non ha date di scadenza, nè per te né per il piccolo che lo ha vissuto grazie a te.

E da quel momento, probabilmente, vi unirà per sempre. 

“E’
stato quando è sceso dall’altalena e, per la prima volta, dopo due mesi che lo
avevo in casa, mi è corso in contro abbracciandomi…”,
mi ha raccontato Maria, 50 anni, impiegata, 
alla fine del suo affido familiare durato cinque
anni.


Poi
F. è ritornato da chi, in quei cinque anni, non era stato in grado di
accudirlo.


Ma che non aveva mai smesso di amarlo.

Eppure F.non se ne è mai andato realmente da Maria.


La sua famiglia naturale felice di questa relazione, ogni
sabato lo fa pranzare da Maria; ogni sera gli fa fare una telefonata a Maria; durante le vacanze gli lascia trascorre settimane intere da Maria.



Perché da Maria F. non hai mai smesso di avere la sua
cameretta, i suoi giochi, il suo mondo.


Ecco,
quindi, l’unicità della Relazione che
puoi costruire con il piccolo nei giorni, mesi, anni in cui vive con
te.


Una
Relazione che molto probabilmente perdurerà nel tempo anche se il piccolo, dovesse far ritorno nella famiglia di
origine.

E per costruire una buona Relazione è necessario anche (laddove ce ne sia l’opportunità) collaborare con la famiglia bio del piccolo. 

Se poi la collaborazione (oggettivamente) non fosse possibile (o ti fosse preclusa a priori dal progetto dei Servizi sociali sul minore) aiuta il piccolo a vivere
serenamente la sua
doppia appartenenza


A
quel punto poco importa in quale casa andrà a dormire, perché entrambe le porte
rimarranno spalancate: la tua sicuramente; quella della sua famiglia, forse,
nel tempo, anche.


Da non dimenticare poi che la Legge tutela la continuità del rapporto dei genitori
affidatari
con i bambini in affido, anche dopo il loro ritorno nella famiglia naturale.


Insomma,
sono più che mai convinta che amare qualcuno significhi anche essere capaci di lasciarlo andare aspettando che, se vuole, ritorni.


Per la
mia esperienza i bambini affidati ritornano, spesso non vanno nemmeno via.


Tu, però,
durante l’esperienza di affido familiare, cura la Relazione con il piccolo; collabora con la sua famiglia naturale e fai appello alla Legge che
tutela il vostro rapporto.

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