La Strada dell’Affido è percorribile da tutti: coppie etero e OMOSESSUALI, con e senza figli, sposate o meno, PERSONE SINGOLE.
Secondo la Legge 184/83 non è discriminante la cultura, il genere, la religione, la lingua, lo stato civile dell’affidatario.
Eppure in molte regioni italiane questa stessa Legge non è ancora applicata e spesso, single e coppie omosessuali, seppure opportunamente formati sull’affido dai servizi sociali territoriali competenti, non sono poi utilizzati dagli stessi.
AFFIDIamoci si batte perchè ogni bambino abbia il diritto di crescere in Famiglia, in quella considerata essere la Famiglia giusta per lui, che sia omogenitoriale, omosessuale, eterosessuale.
Con l’Affido familiare dunque, puoi scegliere di diventare una “famiglia in più” per un minore per tutto il tempo in cui i suoi familiari sono impossibilitati a crescerlo, o per sempre.
Un Affido intra o etero familiare, infatti, può durare pochi mesi o molti anni, anche oltre il compimento della maggiore età del piccolo (in questo caso l’affido viene definito a ” a tempo indeterminato” o “sine die“).
Nel nostro Paese l’adozione ai single e alle coppie omosessuali è ancora preclusa (tranne adozione in casi particolari, art.44) non lo è invece la possibilità di accudire, amare, crescere un bimbo già venuto al mondo, accogliendo lui e il suo vissuto, impegnandoti al mantenimento dei suoi legami familiari (grazie ai quali lui è diventato quello che oggi conosci).
Ci sono mille modi per sentirsi genitori e ci sono mille modi per diventarlo: diventi “genitore” della tua amica quando la consoli; del tuo compagno quando gli stringi le mani per trasmettergli tutta la forza di cui ha bisogno. E lo puoi diventare anche attraverso l’Affido, con la piena consapevolezza di affiancare un bambino (per tutto il tempo che gli sia necessario), senza che sia vincolato a te da alcun legame (giuridico o di sangue) se non da quello nato dai vostri sguardi che s’incontrano.
L’Affido familiare è una scelta reciproca che può durare una vita intera.
Sono pochi i passi da fare, pochi ma consapevoli.
Con l’Affido familiare puoi diventare genitore affidatario di un bimbo che temporaneamente ha perso la strada di casa, o ne ha trovato la porta chiusa perchè la sua famiglia si è smarrita, o è malata, o è incapace di accudirlo. Puoi essere nel posto giusto al momento giusto, tendendogli una mano per alcuni mesi, o per sempre.
Hai l’occasione di costruire una relazione unica con lui e con i suoi familiari (che se anche non dovessi mai incontrare, stai sicuramente sostenendo in uno dei periodo più difficili della loro vita).
Perchè anche questo è l’Affido familiare: la Cultura dell’Accoglienza è tutto questo, e anche di più.
La prima Legge sull’Affido Familiare 183/84 è stata modificata in quella del 28 marzo 2001 che sancisce il diritto del minore a crescere in famiglia: nella propria innanzitutto e, laddove non fosse possibile, in una accogliente costituita da una coppia etero o da una persona singola.
L’affido familiare non è adozione e non è una “scorciatoia” per diventare genitori.
Queste le caratteristiche principali che differenziano l’affido dall’adozione:
- Temporaneità (l’affido dovrebbe avere una durata massima di due anni);
- Mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine del minore;
- Possibile ritorno del minore nella famiglia di origine.
A differenza dell’adozione scoprirai poi che questo istituto giuridico ha mille modi per essere vissuto: per poche ore la settimana, solo per i week end, per le vacanze estive…Insomma l’Affido familiare non è necessariamente una convivenza h24.
Perché l’Affido familiare è saper tendere la mano a un bimbo rispondendo alle sue necessità secondo la propria disponibilità di cuore, di tempo, di spazio, in piena consapevolezza della scelta.