APPELLO
AFFIDO 31.03.2023
Aperto a: genitori affidatari, SINGLE o in coppia
Territorio di riferimento: Lazio e regioni limitrofe
Per info scrivi a: affidiamoci@affidiamoci.it o invia un messaggio whatsapp al 339/8322065
Michele e Maria sono due bellissimi fratelli di 12 e 11 anni di età. In comunità da 4 anni, da quando sono stati allontanati dal nucleo familiare a causa di una grave incuria, i due bimbi sono molto uniti e si vogliono molto bene: entrambi con ritardo cognitivo e problemi di apprendimento, Maria tende a fare da “mammina” a Michele preoccupandosi della sua salute e “difendendolo” se viene sgridato dalle educatrici o se ha una discussione con gli altri ospiti della comunità; Michele, al contrario, mal sopporta l’esuberanza e il voler essere sempre al centro della sorella.
Michele è simpatico, socievole e va a scuola volentieri, ha una relazione rispettosa sia con i compagni sia con i docenti e raggiunge buoni
risultati. Sta entrando nel periodo dell’adolescenza ma continua ad essere responsabile e adeguato nei rapporti con i pari e gli adulti
seppur polemizza per fare i compiti e farsi la doccia la sera.
Maria è una bambina estroversa, con buone abilità sociali, va bene a scuola ed è inserita nel gruppo classe. Maria ha tanto bisogno di essere vista, ascoltata e apprezzata, ha inoltre tanto bisogno del contatto fisico. Mal sopporta le frustrazioni che non riesce a gestire adeguatamente, a volte sfocia in crisi violente di pianto e può succedere che cerchi di mordere o picchiare chi la vuole contenere, ma le crisi rientrano sempre quando le educatrici le parlano con tranquillità e con tono fermo. Quando è di buon umore è simpatica e divertente e aiuta spontaneamente in casa.
Entrambi i fratelli hanno capacità di adattamento e di resilienza, mostrano sentimenti di solidarietà e mutuo aiuto, pur nella diversità dei
loro caratteri.
I servizi sociali hanno dato mandato a M’aMa di cercare, nel Lazio e nelle regioni limitrofe, due famiglie affidatarie (single o in coppia) disponibili ad accogliere separatamente i fratelli in affido sine die pur garantendo gli incontri tra loro e con la famiglia biologica (Michele e Maria vedono la nonna e la zia una volta al mese, hanno piacere di frequentarle e sono sinceramente affezionati a loro).