E
quindi? Ora che hai capito – o pensi di aver capito! – di volere
incontrare chi sarà il tuo piccolo/grande compagno di viaggio per un
tratto o, forse, per sempre…Che cosa devi fare perché accada?
Quali sono i primi passi che un SINGLE O UNA COPPIA ETERO O
OMOSESSUALE devono compiere per accogliere un minore in Affido?
Dove
devi andare? A chi rivolgerti? A chi fare la domanda (sempre che ci
sia una domanda da fare)?
Le
tappe sono di solito le stesse, anche se il tempo e le modalità
variano da Comune a Comune.
C’è,
infatti, chi si lamenta di aver fatto un percorso troppo lungo, chi
invece si lamenta di aver fatto a malapena un solo incontro al
termine del quale è stato immediatamente inserito nella banca dati
delle famiglie affidatarie.
C’è
poi chi, senza averne ancora iniziato uno, rimane bloccato alla
ricerca di uno disponibile perché pare che al proprio Comune non ne
organizzino nessuno (Beh dovessi essere tra questi ultimi scrivimi
pure a karin@affidiamoci.com
e cercherò di aiutarti).
E
ora andiamo al dunque. Iniziamo con qualche indicazione base:
-
Innanzitutto,
come passo zero, irrompi nell’ufficio dei Servizi Sociali del tuo
Comune di residenza (o per essere meno invasivo, chiama) per
chiedere informazioni su quando inizia il primo percorso formativo
sull’Affido; -
Se
i tuoi Servizi sociali non avessero nel loro calendario la
programmazione di un percorso, puoi chiedere informazioni ai Servizi
sociali dei tuoi Comuni limitrofi (o scrivimi pure a
karin@affidiamoci.com); -
Una
volta trovato dove farlo (la durata e la modalità del percorso
varia sempre da Comune a Comune) piano piano (o veloce veloce)
arriverai alla visita domiciliare. Gli operatori,
infatti, verranno a visitare la tua abitazione per ritenerla idonea
o meno ad accogliere un minore. Non sempre la visita domiciliare è
inclusa nel percorso formativo, in alcuni Comuni è prevista solo in
prossimità dell’abbinamento con un minore;
-
Al
termine di tutto il percorso, nella maggioranza dei casi, ai
neoaffidatari non è rilasciata alcuna documentazione scritta, il
più delle volte segue solo un colloquio di restituzione nel quale
ti sarà dato un feedback del percorso fatto e la conferma (o meno)
di essere stato inserito come famiglia affidataria nel database
territoriale; -
OK
ora, se tutto è andato come doveva andare, sei giunto al traguardo!
Sei arrivato. Non so quanti mesi (o ore) siano passate dall’inizio
del tuo percorso ma adesso…adesso comincia…la tua ATTESA! -
Un’attesa
di abbinamento che non puoi assolutamente passare seduto in
panciolle: rarissimamente il servizio che ti ha formato ti chiama
per un abbinamento, rarissimamente è quello giusto…Quindi: devi
immergerti più che puoi nella realtà dell’affido contattando
associazioni del Terzo settore, entrando in rete con famiglie
affidatarie, contattando altri servizi sociali (anche extra regione)
per renderti disponibile all’accoglienza.
Al
traguardo sono certa che arriverai consapevole di essere pronto per
l’Affido (o di non esserlo) e questo grazie al lavoro dei
professionisti che hai incontrato e agli affidatari, single e in
coppia, conosciuti durante il cammino. Adesso sta anche a te, non
solo al lavoro delle Istituzioni!