Come diventare Genitori Affidatari

Chi può diventare genitore affidatario?

Secondo la Legge 184/83 tutti possono diventare affidatari: persone singole, coppie etero e omosessuali, con o senza figli, sposate o conviventi (Anche se poi, nella realtà di alcune regioni italiane, constatiamo che una cosa è terminare il percorso con un feeedback verbale positivo portato a casa “siete/sei una bellissima risorsa, aspetta/te presto una nostra chiamata”, altra cosa è diventare davvero genitori affidatari).
Non è richiesto alcun requisito: non è necessario possedere una casa di proprietà, né essere particolarmente benestanti, non sono previsti limiti massimi di età, né occorre avere determinati titoli di studio, conoscenze in campo psicologico o simili.

L’unico requisito indispensabile è aver terminato (con colloquio di restituzione positivo) il percorso formativo presso i propri servizi sociali territoriali.

E’ importantissimo aver chiaro fin da subito che affido non è adozione. Affido e adozione, infatti, sono due istituti giuridici, nati da motivazioni differenti con obiettivi differenti.

L’approccio emotivo di chi si avvicina all’affido pensandolo come possibile scorciatoia per arrivare ad avere un figlio in adozione, avvertirà come una minaccia il mantenimento del legame con la famiglia d’origine del minore o anche il legame affettivo che il bambino inevitabilmente conserva con essa e questo non potrà che creare problemi non solo al minore, ma anche alla relazione tra il minore e la famiglia affidataria stessa.

 

Qual’è percorso per diventare Genitore Affidatario?

Il primo passo per diventare genitore affidatario è manifestare la propria disponibilità ai servizi sociali del Comune di appartenenza che si occuperanno di valutare l’idoneità all’affido attraverso una serie di colloqui e visite a casa dell’aspirante affidatario. La durata di questo percorso cambia di Comune in Comune.

L’unico requisito imprescindibile per diventare genitore affidatario diventa quindi quello di entrare nel database delle famiglie affidatarie del proprio territorio dopo aver terminato il percorso formativo presso i Servizi sociali del proprio Comune di residenza (o Comune limitrofo). Percorso formativo finalizzato all’acquisizione di una maggiore consapevolezza sulla scelta.

Ogni Comune dovrebbe organizzare corsi di formazione sull’affido, se così non fosse provate a contattare quello limitrofo, altrimenti scrivete una email alla segreteria delle MammeMatte e vi indirizzeremo noi: percorsimama@gmail.com

Tornando alla preparazione dei candidati affidatari, questa generalmente comprende colloqui individuali, incontri di gruppo con gli operatori dei servizi, indagine psicosociale (assistente sociale, psicologa), percorsi di approfondimento con famiglie che portano le loro testimonianze e visita domiciliare.

Alla fine del percorso si terrà un colloquio di restituzione con la famiglia attraverso gli operatori del Centro affidi daranno un feedback che essi stessi tengono a precisare non essere nè una forma di “idoneità” all’affido nè una forma di “valutazione”. Ritengono sia una restituzione al percorso di conoscenza fatto. I centri affido della maggior parte delle regioni italiane non rilasciano alcuna attestazione scritta (cosa che spesso purtroppo crea dei fraintendimenti nelle famiglie che credono, erroneamente, di aver ricevuto un feedback positivo dagli operatori con conseguente inserimento nel database ).

 

E dopo essersi formati?

Dopo aver finito il percorso di formazione e essersi accertati di essere stati inseriti nella Banca dati delle famiglie affidatarie del proprio territorio di riferimento, il neo genitore affidatario (single o in coppia) può attendere la chiamata per l’ABBINAMENTO dallo stesso centro affidi in cui ha terminato il corso o rivolgersi a associazioni del terzo settore.

L’inserimento nel database delle famiglie affidatarie del proprio territorio di riferimento dà la possibilità di offrire servizio di affido sull’intero territorio nazionale.

Infatti quando le istituzioni valutano che sia opportuno per un bambino avviare un progetto di affido è necessario individuare la famiglia potenzialmente più adatta tra quelle disponibili. Questa fase che si conclude con l’incontro fra il bambino, la sua famiglia e la famiglia affidataria viene definita ABBINAMENTO.

 

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