LA POSTA DI NEVRO, BABBIA E LAGNA
Non solo le mamme e i papà scrivono ai nostri adolescenti, ma anche i loro figli, coetanei e compagnetti di avventure fuori famiglia dei nostri famigerati Babbia, Lagna e Nevro.
Ebbene sì, ecco infatti qui di seguito la letterina arrivata ai nostri tre piccoli grandi adolescenti da parte di una loro coetanea, figlia in affido, da pochi mesi, di una nostra MammaMatta (che più Matta non si può!).
Una lettera indirizzata indistintamente a tutte e tre le nostre protagoniste, perchè la giovane mittente si ritrova nelle particolarità di Babbia, e nel suo essere unica e speciale; si rispecchia quotidianamente nelle lamentele e nei piagnistei di Lagna, teatrali al punto giusto; e non di meno, nelle perenni incazzature contro il mondo intero portate avanti da una più che combattiva Nevrotic.
“Mi presento: sono un’adolescente figlia di una MammaMatta molto ma molto matta.
Quando sono arrivata a casa nevrotica lo sono stata parecchio, ho avuto crisi isteriche e di pianto, musi lunghi a non finire. Non sapevo proprio come essere figlia, non lo ero mai stata e ho avuto paura. La paura, quando ti prende, è difficile da controllare e a sedici anni cambiare casa, cittá, amici, abitudini non è stato affatto facile. Ho pianto, ho urlato, mi sono incazzata ma tutto ciò non è servito a spaventare quella matta che mi accoglie e, quindi, ho smesso, ho pensato che, probabilmente, mi vuole bene davvero.
Ho deciso, quindi, di cominciare a lamentarmi, una lagna continua se qualcosa non mi andava bene. Sempre quella matta non solo non mi dava retta, ignorando i miei musi lunghi e le mie lagne, ma mi diceva, e continua a dirmi, che sono stupenda, bellissima, simpatica e dolce, una ragazza buona e sensibile che il mondo aspetta di conoscere. “Fatti conoscere come ti conosco io, alle persone interessa quello che SEI e tu sei una MERAVIGLIA!”. Me lo ripete spesso, me lo scrive anche sui biglietti che mi lascia in giro per casa e, quasi quasi, comincio a crederci. Mi avevano sempre detto tutto il contrario, per me non è facile crederci ma ci sto provando seriamente.
Ora mi sento FELICE.
L’ho voluto con tutta me stessa, sapevo che non sarebbe stato semplice ma sono una babbia coraggiosa e testarda. In Tribunale ho pianto e fatto il finimondo e alla fine la Giudice mi ha ascoltata, mi ha dato la possibilità di poter essere felice. Se essere babbia significa questo allora lo sono, ho lottato e lotterò per la mia felicità, accompagnata da una matta che mi chiama MERAVIGLIA e che, presto, mi adotterà”.
Se vuoi consigli sul tuo Affido, confrontarti sulla tua esperienza, conoscere come un ragazzino abbia vissuto il passaggio dalla comunità alla famiglia, cosa abbia provato…Scrivi proprio a loro, ai nostri adolescenti: Scrivi a Nevrotic, Lagna e Babbia.
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