CHI SONO

Sono questa a destra.

Sì certo, forse oggi con qualche anno in più, ma l’autrice del disegno, Dina Dancu, essendo una mia carissima amica, non apporterebbe alcuna modifica, ne sono certa 🙂

E questo è ciò che sono dal punto di vista fisico.

Ora, per farvi intuire il motivo per cui sono cosi felicemente ossessionata dal preservare ai bambini (grandi e piccoli, un pò ciancicati o meno) il diritto a crescere in Famiglia e non in CASAfamiglia, velocemente vi scrivo qualche riga su di me.

Per una serie di vicissitudini (di certo non allegre) mi sono ritrovata a vivere fuori casa molto presto, più o meno verso i 14 anni (da qui il mio amore viscerale per gli adolescenti e i preadolescenti fuori dal proprio nucleo di origine).

Solo grazie ad una rete di famiglie del tutto informale (senza servizi sociali di mezzo) sono riuscita ad andare avanti. In particolare devo dire grazie ad una Famiglia, che ho ancora vicino, grazie alla quale ho ben focalizzato quali dovessero essere le mie priorità: la cura di me stessa, lo studio, l’ascolto dell’Altro.

Cosi è arrivato il liceo, l’università, il lavoro, la casa, la famiglia, il figlio desiderato. Aggiungerei anche cani, pappagalli, tartarughe e chi ne ha più ne metta, essendo vittima di quella che io stessa ho autodiagnosticato come patologia dell’accoglienza convulsa.

Certo i miei errori l’ho fatti, ma come chiunque altri, nè più ne meno, nulla di irreparabile, nulla che non rifarei.

Oggi, guardando indietro, sono certa che la Karin quattordicenne, sola al mondo e con quella testolina che si ritrovava, avrebbe potuto commettere tante cavolate di cui si sarebbe potuta pentire amaramente se non fosse stata accolta incondizionatamente dalle sue famiglie (e mi riferisco anche a quelle che l’hanno fatto solo per poche settimane). Una Karin lunatica, incazzata, abbastanza nevrotica, lancia-cose a tradimento, a tratti dolce, pure profonda ed educata se voleva, ma complessa a tal punto che se fosse stata in una comunità le avrebbero sicuramente appiccicato addosso l’etichetta di bimbetta “oppositiva provocatoria” dandole una goccia di calmante dentro la tisana. Ma questa, fortunatamente, è un’altra storia.

In ogni caso quella Karin è cresciuta, è diventata Mamma, mantenendo un focus sull’accoglienza dei minori fuori famiglia. Si è specializzata in Counseling e sostegno alla genitorialità affidataria e adottiva, con un occhio di riguardo alle coppie omogenitoriali e ai single. Ha creato il progetto AFFIDIamoci a sostegno della mono e omogenitorialità affidataria e dopo essere diventata Mediatrice familiare ha fondato insieme con Emilia Russo (suo grillo parlante) l’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini (più conosciuta come la Rete delle MammeMatte).

Karin è diventata così una MammaMatta e detto fatto ha allargato la sua famiglia con M.&M. due fratelli adolescenti che, insieme al primo figlio, costituiscono, tra un abbraccio e un urlaccio, una squadra vincente per affrontare il mondo.

I suoi tre figli (insieme con le storie raccolte negli anni nell’associazione M’aMa) hanno fatto diventare Karin anche una scrittrice😁. Nel 2023 è uscito (edito da Avagliano editore e Edizioni Lavoro) Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma, un diario autentico e ironico di una mamma affidataria di due sorelle adolescenti, che contiene all’interno anche un breve manuale su Come diventare genitori affidatari. 

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2 thoughts on “CHI SONO LIBRI

  1. Buongiorno ,mi chiamo Cristina sono mamma affidataria pure io di una adolescente con iperattività e quant’altro…volevo solo dire che nel leggere le alcune righe mi ha dato qualche speranza di potercela fare a continuare questo cammino pieno di difficoltà e tanto amore grazie

    1. Salve Cristina ecco hai riassunto egregiamente:) “pieno di difficoltà e tanto amore”, questa è la fotografia perfetta. Il “tuo” risultato lo vedrai solo tra qualche anno (o oggi rubato in quei pochi secondi in cui la tua bimbetta cala la corazza); ma il “suo” risultato glielo regali giorno per giorno e questa è la cosa più importante.

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