Rabbia dei minori in Affido familiare per la “doppia appartenenza”


Ecco come affrontare e gestire,
durante l’
Affido familiare, la
rabbia del Tuo piccolo causata dalla sua “
doppia
appartenenza
” (famiglia di origine e genitori affidatari).
Gli interrogativi sono tanti:
Come puoi evitare che il tuo
piccolo provi sensi di colpa ad amarti quando è legato anche alla famiglia naturale?
Come fargli capire che non la sta
tradendo?
Come fargli capire che non è
colpa sua se è stato allontanato?
Il più delle volte “la doppia
appartenenza” è lacerante e costringe il piccolo -soprattutto durante la fase
iniziale dell’Affido familiare- in un perenne conflitto di lealtà.


Da una parte sente di tradire la famiglia naturale legandosi a Te, dall’altra vive
nella continua paura che, d’improvviso, tutto il tuo accudimento e affetto gli
sia tolto.  
Da qui smarrimento, rabbia, dolore: questi i suoi stati d’animo.
Sfida, provocazione, disconoscimento: queste le
sue manifestazioni.   


Spesso accade che al ritorno dagli incontri con i genitori biologici seguano giorni
scanditi da crisi di rabbia in cui è capace di lanciare oggetti, urlare,
disperarsi.
Lui si sente smarrito; Tu impotente.
Che cosa puoi fare?



Credi in lui, nel vostro rapporto e fagli sentire che
ci sei, che lo accetti incondizionatamente.
Abbraccialo e tienilo forte: contienilo.
E’ importante che lui impari ad esprimere tutte le
emozioni, anche l’aggressività acuita dal percorso di affido familiare.
Sostienilo nel vivere la sua “doppia appartenenza”:
impara a “stare con lui”, sii un punto di riferimento e allo stesso tempo
accompagnalo nel ri-conoscimento dei
suoi genitori naturali
(verso cui ora può provare senso di protezione, ora
rancore).  
Non ti sostituire mai a loro. Tu sei una mamma in più, perché non sempre,
purtroppo, è sufficiente una.
Non ti mettere assolutamente mai in competizione
con loro, non farne mai menzione in senso negativo. Colpiresti lui, non loro.
Uno dei tuoi compiti è fargli superare il senso di colpa che prova volendoti bene
quindi mostragli che può amare sia loro che te, tutto qui.
Punta alla semplicità dei fatti e della
comunicazione.
Se, quindi, il Tuo piccolo non dovesse mai fare il
minimo accenno alla sua famiglia naturale, non considerarlo come un segnale di esclusivo
amore per Te; piuttosto potrebbe essere solo una sua difficoltà a mostrarsi
ancora legato alle sue origini.
Diventa per lui un punto di riferimento, uno
scoglio in mezzo al mare in tempesta: traccia regole e confini ben chiari,
pochi ma fermi.
Questo lo farà sentire protetto.
In quest’ottica, se fino ad ora ha avuto contatti
liberi con i genitori, potrebbe essere utile regolarizzarli e renderli protetti.
Non da ultimo potresti prendere in considerazione
di farti seguire dai Servizi sociali,
o da uno psicoterapeuta.
Nell’Affido familiare è fondamentale che Tu sia in
grado di costruire un modello
genitoriale
ben saldo da proporre al tuo piccolo.
Nel caso, anche lui potrebbe essere seguito da un
professionista in modo da lavorare sul distacco
e la separazione
.

Se quindi in questo momento hai davanti a Te un
piccolo impaurito e arrabbiato: impara a stare con la sua rabbia, accogli lui e
le sue origini, aiutandolo a viverle.

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