Storie d’amore e di bambini in affido familiare – Una mamma single aspetta che suo figlio trovi casa


“Io
sono una mamma single di uno
splendido bambino in affido familiare.

O
almeno, al di là dal fatto che mi ci senta ancora, sono stata tale fino a due anni
fa. E lo sono (stata) di un bellissimo bimbo di 9 anni.

Ne
aveva cinque quando è venuto a stare con me.

Sei,
quando ha cominciato a chiamarmi mamma.

Nove,
quando ha smesso di farlo.

Il
motivo? 



I Servizi sociali me l’hanno tolto nel giro di pochi mesi, ufficialmente
perché pareva che la sua famiglia biologica
si fosse rimessa in piedi e fosse di nuovo pronta ad accoglierlo, per me, invece,
solo perché evidentemente andava riempito un posto vuoto in un istituto.

Questione
di business economico, insomma.

Oppure
solo perché una mamma single non è ritenuta in grado di crescere un bambino in
affido familiare.

Fatto
sta che la mia sensazione personale è stata confermata dal fatto che mio
figlio, dal giorno in cui è uscito da casa mia, non è mai rientrato nella
famiglia biologica, ma è rimasto in istituto, dove sta ancora oggi.

Allora,
per tutto questo tempo, perché non me l’hanno lasciato in affido familiare­?

Non
so se questa sia la sede opportuna, ma ormai ne ho provate tante di strade che
una in più… Magari non pubblicherete la mia denuncia, io, però ci provo lo
stesso.

Non
ho mai smesso di segnalare questo “inutile parcheggio” di mio figlio alla
direzione dell’istituto, agli assistenti sociali, al Tribunale dei
Minori…niente.

Non
mi danno ragioni del perché mio figlio, piuttosto che tornare da me, o dalla
sua famiglia biologica, debba rimanere rinchiuso da già ben due anni in una
comunità, senza prospettive future.

Ufficialmente
gli interlocutori che sento mi rispondono sempre allo stesso modo, in altre
parole che la famiglia biologica del bambino lo accoglierà appena risolti
alcuni problemi contingenti.

Contingenti…da
due anni?

Io
ho 51 anni e potrei ancora chiedere in affido familiare un altro bimbo, ma non
posso pensare di dover rinunciare per sempre a mio figlio, sapendolo solo in un
istituto.

Io
per accoglierlo, e prendermi cura di lui, ho ridotto il mio orario lavorativo,
preso una casa più grande, sono diventata una mamma single a tutti gli effetti.

Sarei
felice anche se tornasse dalla sua famiglia biologica, è assurdo che sia rinchiuso
in un istituto quando ci sarebbero ben due famiglie ad attenderlo fuori a
braccia aperta!”.

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