Storie di amore e bambini in affido familiare: “Avresti trovato prima una famiglia se avessero descritto te, e non solo la tua disabilità”.


Elisa è una donna single che oggi, a 41 anni, è diventata ufficilamente mamma affidataria di B., una splendida bimba di 5 anni della quale si è perdutamente innamorata andando oltre la sua diagnosi, oltre la sua disabilità. Qui ci regala una descrizione diversa della sua “scoiattolina”, invitandoci a dare “una possibilità ai bambini disabili, (perchè) non sempre sono come c’è scritto sulla carta, o meglio, sono come c’è scritto, ma con tanto tanto altro”.

 

“L’anno scorso sono venuta a conoscenza delle MammeMatte e ho contattato Karin, che da qualche giorno è diventata zia Karin!

Prima del loro contatto ho inviato decine e decine di mail a vari tribunali, associazioni, comuni ecc. ma senza risposta, o con risposte molto vaghe. Quando invece Karin mi richiamò subito, sentivo di essere nel posto giusto al momento giusto e con le persone giuste. Le MammeMatte.

Ho fatto il corso online con l’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, un corso molto “vero”, ho apprezzato la schiettezza nel raccontare l’affido, la consapevole leggerezza che trasmettono, la passione e la verità che raccontano.

Poi ho terminato il tutto con i servizi sociali del mio territorio.

Da quel momento in poi ho “risposto” almeno a 7 Appelli delle MammeMatte e finalmente, un paio di mesi fa, Karin mi propone una bimbetta di 5 anni, che sulla carta risulta essere molto grave.

Bimba affetta da una sindrome rarissima, con PEG per nutrirsi, non cammina, non parla, problemi al cuore, istituzionalizzata da quasi tutta la sua vita, tratti autistici, non ha controllo sfinterico e vive nel centro Italia. Io nel nord Italia.

Leggo la relazione, guardo mia madre, chiamo mio padre e tempo mezz’ora, chiamo Karin e dico di SI. Un bel SI convinto.

Devo dire che ho trovato l’assistente sociale della bimba una professionista con un gran cuore, disponibile il sabato, a ferragosto, la mattina e la sera. Risponde subito a messaggi, chiamate e mail. Una professionista con un cuore grande.

Partiamo io e i miei genitori un sabato mattina di fine luglio e andiamo a conoscere questa bimbetta. Non credo di essere in grado di scrivere e descrivere l’emozione che si prova, ma lo stupore c’è stato quando abbiamo visto una BIMBA MENO GRAVE del previsto. Bella come il sole, serena, sorridente, sveglia, furbetta, simpatica. Un amore di bambina.

Due settimane più tardi torniamo da lei e abbiamo la possibilità di passare insieme le giornate. La piccoletta si affeziona, mi chiama, canticchia una canzoncina che le ho “insegnato”, mi sorride, ride come una matta quando arriva la formichina sul collo e se mi fermo mi fa capire di farlo ancora, si arrabbia buttando per terra i giochi, ama la musica (io suono il pianoforte) cammina dandole la mano, facciamo il girotondo e dopo due volte si siede a terra nel momento giusto, prende una manciata di risotto dal mio piatto e se lo mette in bocca, si fa fare il codino con fiocchetto, e piange quando vado via.

Piangiamo in due quando vado via.

E’ durissima lasciarla dopo una settimana intensa passata insieme, ma dopo 10 giorni arriva la telefonata che l’affido diventa reale. Impazziamo tutti di gioia, la piccoletta verrà da noi e faremo di tutto per darle una vita dignitosa e felice. Tutto quello che acquisirà sarà un bene per la sua vita presente e futura, ma se non acquisirà niente di più di quello che già sa, non c’è problema, per noi è PERFETTA COSI’ COM’E’.

La parte più difficile è quella burocratica, soprattutto essendo in due regioni diverse. Ti arrivano tante informazioni con tanti “Se e ma”, non sai se e cosa devi firmare, dove e cosa chiedere e a chi. Mi sono affidata anche in questo caso a M’aMa, e nello specifico ad Emilia. Zia Emilia ha fatto un gran lavoro e in tempi brevissimi, un lavoro non solo pratico ma anche emotivo.

Quello che mi sento di dire è: Date una possibilità ai bambini disabili, non sempre sono come c’è scritto sulla carta, o meglio, sono come c’è scritto, ma con tanto tanto altro. Sarebbe bello se sulle relazioni ci fossero anche tutte le cose belle di questi bimbi speciali.

Quindi cara Scoiattolina ti meriti una descrizione diversa:

Mi chiamo … ho cinque anni e mezzo, non so cos’è una casa perchè non ci ho mai abitato e per questo non ho imparato a mangiare con la bocca, ma con la bocca so mandare bacini, fare le smorfie e sorrisi da rubacuori.

Ho una sindrome rarissima ma sono di una bellezza rara, ho grandi occhi castani e un sorriso che fa innamorare.

Ho delle stereotipie causate dal mio stare da sola, le ho imparate per consolarmi ma se mi metti la musica, quei gesti diventano una danza.

Non faccio pipì e popò dove si dovrebbe, ma cosa volete? Non tutti sono perfetti.

Ho un problema al cuore ma sono forte, tenace e ottengo ciò che voglio.

Non cammino da sola, probabilmente non correrò mai, ma andando piano posso guardare e osservare tutto per bene con i miei occhi grandi, sono curiosa e coccolona.

Da brava bambina faccio i capricci, ma con un abbraccio mi consolo subito.

Non parlo ma con la voce canticchio tante canzoni e rido a crepapelle.

Dammi un’occasione. Vieni a conoscermi e dopo potrai dire di NO.

Forse piccoletta, avresti trovato prima una famiglia se avessero descritto anche la tua parte umana.

BENVENUTA nella tua nuova famiglia di cuore piccola Scoiattolina, la tua MammaMatta e i tuoi NonniMatti ti amano alla follia”.

Elisa (Una MammaMatta e i suoi NonniMatti)

 

Mandaci la tua testimonianza ad affidiamoci@affidiamoci.it (la pubblicheremo in forma anonima)

 

 

 

One thought on “Storie di amore e bambini in affido familiare: “Avresti trovato prima una famiglia se avessero descritto te, e non solo la tua disabilità”.

  1. Bellissima questa testimonianza, bellissima la descrizione di questa scoiattolina… certo che i nostri figli/bambini disabili sono infinitamente di più di qualsiasi relazione… bisogna sempre guardare oltre e li si scopre solo vivendoli. Complimenti mamma Elisa, mi hai fatto conoscere la tua bambina come se fossi lì. Hai dimostrato pienamente che l’Amore può tutto. E quanto e’ importante avere una assistente sociale con un cuore grande, che sia davvero disponibile anche fuori ora di ufficio… lì si vede la differenza.

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