Ancora una testimonianza sul fine vita dei bimbi in affido, dei bimbi cresciuti da genitori che d’un tratto, alla morte del minore, diventano “invisibili”, privati di qualsiasi ruolo e diritto di vicinanza al minore di cui si sono presi cura fino a quel momento…perchè per la Legge quando un bambino in affido muore, ogni diritto della famiglia affidataria decade.
“Siamo M. e S., due genitori all’epoca di 3 figli, ora di 4, entrambi medici.
Nel 2015 abbiamo conosciuto la piccola Luna, ricoverata dalla nascita presso l’ospedale B., dove S. lavora come medico, ed affetta da un gravissimo problema al cuore sin dalla nascita. Unica speranza di sopravvivere ricevere il trapianto di cuore. Per arrivare al trapianto i medici avevano collegato il suo corpicino minuto (appena 6 kg) ad un cuore artificiale grande come un frigorifero che si chiama Cuore di Berlino!
I suoi genitori naturali, due giovanissimi ragazzi rom, poco dopo la diagnosi, avevano fatto la rinuncia alla patria potestà per lasciarle la speranza di essere adottata da una famiglia in grado di prendersene cura durante il ricovero e se fosse arrivato il cuoricino, di portarla a casa e di seguirla nella sua delicata situazione sanitaria.
Nel frattempo il vuoto istituzionale: la bambina sola in una stanza, lasciata al buon cuore di infermieri e volontari che extra orario le facevano compagnia, si occupavano dei suoi bisogni di abbigliamento, giochi, la imboccavano….perché se il bambino è ricoverato e non collocato in casa famiglia non è prevista l’assistenza di un educatore. Incredibile a dirsi ma amaramente vero.
S., stanco di vedere spesso la bambina (all’epoca di 12 mesi) per ore sola in stanza mi chiese all’epoca di venire a conoscerla e come lui aveva previsto fu subito amore a prima vista!
Nostra figlia Luna aveva un sorriso ed una voglia di vivere contagiosa, era lei a dare coraggio al personale ed ai volontari che la accudivano e ben presto la nostra famiglia iniziò, dopo una prima interlocuzione con la tutrice, la strada per l’affido ed eventuale adozione.
I mesi con Luna sono stati una follia di amore pieno ed intenso, nessuna parola potrà mai descrivere quanto abbiamo ricevuto e vissuto.
Purtroppo proprio il giorno in cui abbiamo ricevuto (dopo mesi di colloqui, arrabbiature, intoppi ed incartamenti) l’autorizzazione all’affido pre-adottivo dal tribunale Luna ha avuto un ictus, è entrata in coma irreversibile e dopo una settimana è morta.
Da quel momento siamo diventati degli invisibili.
Perchè il Tribunale, attraverso la tutrice, ci ha informato che in quanto genitori affidatari, malgrado fosse un affido pre-adottivo, non avevamo più alcun titolo per la sepoltura e le esequie e che il titolo tornava ai genitori naturali.
Luna è stata giorni in cella frigorifera, nessuna notizia da parte del Tribunale dei Minori, finché tramite una interlocuzione dei volontari che conoscevano i genitori naturali, abbiamo fatto firmare a loro le carte per la sepoltura (di cui ovviamente ci siamo occupati economicamente) e siamo riusciti ad organizzare il funerale includendo anche la famiglia d’origine.
Noi ci chiediamo perché il fine vita, che è un momento così delicato ed importante della Vita di ognuno di noi, non sia stato normato con cognizione di causa dal legislatore e noi famiglia di cuore ci siamo dovuti trovare ad essere uno Zero nell’accompagnare nostra Figlia Luna nel suo passaggio.
E con noi le sorelle di Luna che l’hanno amata profondamente.
Il funerale e la sepoltura non sono un rito ma un momento da vivere con emozione, dignità ed amore: gli stessi sentimenti e principi con cui abbiamo vissuto insieme a lei i mesi che ci sono stati concessi”.
M. e S. (genitori di cuore)
Mandaci la tua testimonianza ad affidiamoci@affidiamoci.it (la pubblicheremo in forma anonima)