Storie di amore e di bambini in affido familiare – “Per vivere una vita con il sorriso”



Il
vicepresidente e co-fondatore del Movimento Italiano Disabili, Domenico Sommella, racconta come la lotta per vivere
“una vita quotidiana all’insegna del sorriso e del rispetto” non
possa dirsi ancora finita.

Purtroppo
nonostante anni di integrazione, noi disabili ogni giorno continuiamo
a scontrarci con le barriere architettoniche e ancor peggio con
l’immaginazione di tanta gente che desidererebbe allontanare un
disabile da sé per non alterare l’equilibrio del suo piccolo
mondo (vedi la difficoltà di accettazione da parte dei genitori di
bimbi di una classe all’ingresso di uno scolaro portatore di
handicap).

I
disagi anche per i bambini sono tanti a cominciare dagli sguardi
degli altri stessi coetanei (non educati alla diversità),

passando per le Leggi che non tutelano (nonostante esistano).

Nella
mia vita da disabile vivo giornalmente ostacoli ben visibili a tutti
e che solo pochi riescono a superare.

L’Italia
è molto indietro ma negli ultimi tempi siamo usciti allo scoperto,
addirittura nei vari Comuni si comincia a parlare del
GARANTE
DELLA DISABILITA’

una figura di difesa per i disabili.

Sono
tante le associazioni che fanno sinergia e una tra queste, cui
diamo il nostro appoggio incondizionato, è M’aMa-Dalla Parte dei Bambini con le sue “Mamme Matte” che
diffondono capillarmente sul territorio nazionale la cultura
dell’affido e dell’adozione dei bambini disabili con il sorriso
sul VOLTO E DENTRO IL CUORE.
Le Mamme Matte, come tutte le altre
realtà che si occupano di questo settore, fanno un lavoro splendido
perché un bambino disabile, più che mai, ha bisogno di crescere in
una famiglia, da solo non può affrontare la vita che gli si
prospetta innanzi.

Ed
è anche per questo che è opportuno preparare e formare (come fa
M’aMa e alla quale noi diamo il pieno appoggio professionale) tutte
le famiglie pronte ad accogliere questi bambini
,
perché le necessità di un bambino disabile sono molto differenti
dalle necessità di un altro bambino quindi una mamma rischia di non
sapere a cosa va incontro trovandosi totalmente catapultata in
un’altra dimensione.
Per queste famiglie un percorso di formazione
all’accoglienza sarebbe un po’ come scoprire in anticipo il mondo
del loro piccolo per venirgli incontro con la certezza che tutto
questo amore verrà assolutamente ripagato”.

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