Testimonianze, Storie di amore e bambini in affido familiare: “Dietro una storia c’è un’identità fragile”


 

Riflessioni
di una professionista, una psicologa, sul caso di una minorenne cui è
stata tolta la sua bimba. Tra le mille Leggi e i diritti da
rispettare può accadere, in alcuni casi di affido e/o
adozione, che “siano tralasciati pezzi di vita, di affetti, di
storia” dei protagonisti.

Ho
conosciuto le MammeMatte perché da donna single ho sentito il
bisogno di capire e conoscere il mondo dell’affido extrafamiliare.
L’anno scorso ho seguito il vostro corso e poi mi sono un pò
eclissata facendomi prendere dal cambio lavorativo che ho avuto: da
diversi mesi lavoro in un servizio pubblico e mi sono imbattuta in un
caso complesso che mi ha fatto tanto riflettere sull’adozione e sulla
vita proprio in generale.

Il
caso in questione riguarda una ragazza, ora 16enne, vittima di
violenza da parte del fidanzatino ora 19enne e incinta di lui a 15
anni, con un rapporto “estorto” dopo una fuitina.

Brevemente
riassumo la questione: dopo che la minore ha accettato la messa in
protezione dal ragazzo (dietro suggerimento delle forze dell’ordine)
è stato disposto dal Tribunale per i minorenni (dietro
sollecitazione del tutore della neonata) che la neonata fosse messa
in protezione in una casa famiglia. Attualmente sto cercando in tutti
i modi di non far togliere definitivamente la neonata di 1 anno e
mezzo alla madre, ancora minore. 

La piccolina ora è sola in una
residenza per bambini e la mamma piange tutti i giorni perché
rivuole la bambina…perché racconto questo? Perché ho scoperto
che, in una vicenda delicatissima come l’affido sono coinvolte
moltissime figure (assistenti sociali, tutori legali, giudici ecc.) e
nel trambusto si perde completamene di vista il singolo individuo e
la sua vita. Come la vita di questa mamma e della sua bimba, una
storia che si dispiega attraverso mille vicissitudini che si perdono
tra altrettanti documenti… Così vengono tralasciati pezzi di vita,
di affetti, di storia, fondamentali per la formazione dell’identità
individuale.

Leggo
spesso, attraverso le testimonianze riportate dalle MammeMatte, che
molti aspiranti genitori rimangono spaventati dagli adolescenti o dai
bambini vittime di abuso: a loro vorrei dire che sono qui a
disposizione se serve un parere “tecnico” di uno psicologo
sulle tematiche dell’adolescenza o del disagio psicologico. Vorrei
evidenziare l’importanza di conoscere la difficile fase
dell’adolescenza che non è solo un’epoca a cavallo tra infanzia ed
età adulta, ma un momento di ricapitolazione di tutte le fasi
precedenti che va a ristrutturare il processo identitario. 

Anche i
giudici, i tutori (o chiunque altro implicato nelle vicende di affido
e adozione) a volte dimenticano che dietro quelle pratiche supportate
da leggi e diritti inviolabili dell’uomo esiste una identità fragile
che giorno dopo giorno arranca nella vita alla ricerca di quella
stabilità e quella sicurezza che le consentano di costruire tassello
dopo tassello un storia.

Chi
sono io? Da dove vengo? Sono una persona meritevole di affetto? Mi
hanno mai amato? Perché mi hanno abbandonato? Queste le domande che
fanno tribolare l’animo umano, se non ricevono mai risposta
difficilmente potranno mai trasformarsi in “sono capace di
amare” perché sono stato amato, “sono riconoscente per
l’amore che mi hai dato e per questo ti dò amore”.

Io
spero tanto che ogni bimbo abbia affetto e non venga “parcheggiato”
in residenze socio assistenziali per lungo tempo perché ogni giorno
senza una “mamma” è un giorno perso.

Grazie
per l’attenzione prestata alle mie semplici riflessioni di questo
momento.

Un
abbraccio” 

Una MammaMatta (psicologa)

2 thoughts on “Testimonianze, Storie di amore e bambini in affido familiare: “Dietro una storia c’è un’identità fragile”

  1. Finalmente qualcuno che capisce che non sempre chi deve decidere per il bene dei minori pensa a loro ma si attengono solo a leggi e tanta ma tanta burocrazia. E intanto questi bambini questi adolescenti crescono in istituti,invece che circondati dall amore anche se solo di genitori affidatari

  2. Condivido pienamente, riguarda la mia esperienza di affidatari. Noi abbiamo accudito un bimbo piccolo, mentre la sorella causa disabilità è rimasta in una struttura. Ora il mio angelo è stato adottato, mentre la sua povera sorella resta ancora in fase di abbinamento.

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