Formazione fatta presso i servizi sociali del proprio Comune di riferimento; disponibilità ad accogliere bambini grandi e piccoli, con e senza bisogni speciali; casa grande a sufficienza per accogliere anche una fratria eppure, nonostante tutto, B. e C. è una coppia affidataria ancora in attesa. Forse perché omosessuale? O è solo un caso? Facciamocelo raccontare.
“Ciao a tutti, siamo B. e C., una coppia omosessuale, ci siamo conosciuti nel 2017 e quando ci siamo conosciuti entrambi avevamo sentito parlare di affido ma non avevamo ancora intrapreso il percorso con i servizi sociali di competenza pensando che fosse una cosa riservata solo ed esclusivamente alle famiglie etero. Cercando di capire come coronare il sogno di allargare la nostra famiglia ci stavamo interessando anche alla maternità surrogata (cosa che in Italia non è permessa) fino a quando un bel giorno, cercando su internet, abbiamo letto, su AFFIDIamoci, un Appello delle MammeMatte aperto anche a single e coppie omosessuali (era proprio scritto nero su
bianco!).
A quel punto abbiamo cercato di approfondire la nostra conoscenza sull’affido iniziando un corso informativo online con le MammeMatte e poi, su loro indicazione, abbiamo intrapreso il percorso con il nostro servizio sociale territoriale che ci ha sempre tenuto a precisare che per noi coppie omosessuali è difficile che ci vengano affidati bambini o ragazzi.
Eppure, con grande sorpresa, proprio loro, poco tempo dopo, ci hanno chiamato per proporci l’affido di due fratellini. E’ stato amore a prima vista da entrambe le parti: i bimbi sarebbero venuti a vivere da noi immediatamente e noi gli avremmo spalancato la porta di casa subito; la psicologa che li seguiva era positiva, così i servizi e gli operatori della casa famiglia. Purtroppo però la mamma biologica ha espresso subito delle riserve e ha richiesto per i suoi piccoli una coppia etero, così il Giudice ha preferito cercarne una che avesse questo profilo.
Dopo questa esperienza, nonostante il dolore, abbiamo continuato a dare la nostra disponibilità a diversi bambini e ragazzi, con e senza problematiche sanitarie, in quanto abbiamo una grande casa e un forte desiderio di donare il nostro amore a bambini o ragazzi che ne hanno bisogno e aiutarli a crescere in un ambiente sereno. Purtroppo ad oggi non siamo riusciti a realizzare questo sogno nonostante la nostra disponibilità: la risposta è più o meno sempre la stessa, cioè che il giudice preferisce per quel caso una coppia etero oppure una coppia già con figli e questo è un po’ demoralizzante, addirittura molte volte quando non si riesce a trovare una famiglia etero si preferisce che i bambini/ragazzi continuino a stare in una comunità invece di affidarli a coppie omosessuali che sicuramente potrebbero dare a quel bambino più attenzioni e più serenità. Speriamo che con il nuovo anno qualcosa possa cambiare!”
Una coppia di BabbiMatti in attesa
Mandaci la tua testimonianza a: affidiamoci@affidiamoci.it (la pubblicheremo in forma anonima)
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Io penso che non il giudice non abbia nessuna colpa, è una richiesta della madre che va rispettata, anche se è difficile da giustificare . Imbocca al lupo!