OGGI HO 20 ANNI E SAPETE QUALE FACOLTA' HO SCELTO? GIURISPRUDENZA!

Oggi ho ricevuto la visita di un ragazzo che ho conosciuto tantissimi anni fa. All’epoca, lui era in affido sine die e oggi è stato adottato con adozione da maggiorenne. Valerio (nome di fantasia) mi ha chiesto di raccontare la sua storia, e io gli ho promesso di farlo.

Eccoci qua, caro Valerio, a raccontare una piccola parte della tua vita. La tua storia non è solo tua, ma è anche un messaggio di speranza per tutti coloro che stanno affrontando situazioni simili.

Valerio aveva solo 5 anni quando, con un provvedimento coatto, fu prelevato dalla sua famiglia. Gli anni che seguirono furono difficili: Valerio fu tradito e abbandonato proprio da chi l’avrebbe dovuto proteggere. 

Il mio viaggio nelle aule di tribunale inizia quando avevo solo 5 anni, dopo appena due mesi che mi trovavo nella famiglia affidataria che mi aveva accolto e che mi ha sempre protetto e rispettato, che ho da sempre ritenuto la mia vera famiglia.

Dal primo incontro in tribunale, ho raccontato tutto d’ un fiato il mio vissuto, quello che mi hanno fatto e quello che mi hanno fatto fare, credendo così di potermene finalmente liberare. Da piccolo pensavo: “tolto il dente, tolto il dolore“. Invece, si sono susseguite visite con CTU, neuropsichiatri, psicologi e psicoterapeuti. Sono stati anni estenuanti per me e per la mia famiglia (affidataria), anni in cui ho dovuto ripetere e rivivere sempre le stesse dolorose esperienze.

Alla fine, i carnefici non hanno pagato con la giustizia, in quanto “il fatto non sussiste“. Ma la mia testimonianza va oltre: ho capito che per i minori non c’è giustizia, se non quando sono in fin di vita. Solo allora, forse, si smuovono le coscienze.

Arriviamo al momento del mio incontro con il giudice di riferimento, quando avevo 17 anni. I miei genitori escono dalla stanza, e io rimango con il mio avvocato. Il giudice mi guarda e dice: “Hai 17 anni, penso tu sia qui per chiedere di essere adottato?”

Io rispondo: “Questa richiesta, giudice, l’ho fatta già diversi anni fa, ma non è mai stata ascoltata“.

Lui continua: “Dimmi cosa vuoi fare quando finirai la scuola superiore?”

Senza pensare, rispondo di getto, come un fiume in piena: “Farò medicina, perché purtroppo non posso fare giurisprudenza. Mi avete fatto perdere la fiducia nella giustizia e nelle istituzioni. Avrei voluto fare il giudice, ma se i giudici sono come quelli che ho incontrato in questi anni, che non tutelano i bambini, meglio cambiare mestiere“.

Il suo volto cambia espressione, scambia con la collega uno sguardo di collera e dice: “Sei un maleducato, come ti permetti? Ho studiato e investito soldi nel mio lavoro e tu arrivi a dire queste baggianate. Maleducato, mi dispiace per la tua famiglia. Adesso firma e vai“.

Non mi vergogno a dire che, appena uscito dall’aula, guardai i miei genitori con gli occhi lucidi. Mia mamma mi venne incontro e mi accompagnò sul balcone. Piansi come un bimbo piccolo. Mia mamma aspettò che finissi di singhiozzare e restammo abbracciati. Mi disse due parole: “Tu vali, non farti abbattere da queste parole, non ti rappresentano

Oggi ho 20 anni, e sapete quale facoltà ho scelto? Giurisprudenza.

La mia storia è un esempio di resilienza e determinazione. Anche quando sembra che tutto sia contro di noi, possiamo trovare la forza di andare avanti e costruire il nostro futuro”.

Grazie, Valerio, per aver condiviso con noi una piccola parte della tua vita. La tua testimonianza è una fonte di ispirazione per tutti. Oggi, guardandoti indietro, oltre a vedere un cammino tortuoso, puoi vedere anche una storia di speranza e di redenzione, e ogni cicatrice racconta una vittoria.

 

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2 thoughts on “OGGI HO 20 ANNI E SAPETE QUALE FACOLTA’ HO SCELTO? GIURISPRUDENZA!

  1. caro Valerio l ho piantato leggendo la tua storia, quanto dolore ingiustizie hai subito ma permetti oggi va pure peggio.
    i Bambini che hanno subito le peggio cose oggi non solo non vengono creduti ma risponditi dai carnefici perché non creduti
    Ferite che nessuno guarirà,e noi affidatari non abbiamo potuto difendere messi a tacere senza più rivedere il prezioso pulcino che con noi dopo 3 anni stava piano piano rinascendo.
    Diventa Giudice TI PREGO

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