Affido familiare ai single? Uomini penalizzati




Tutti,
almeno su carta, dopo dovuta formazione e in-formazione, possono
diventare genitori affidatari
: famiglie etero e non, con o senza
figli, single, coppie di fatto, pensionati.

Tutti
su carta, tutti per Legge.

Ma
quanto é vero rispetto alle persone singole e, ancor di più,
rispetto alle coppie omosessuali?

Infatti,
nonostante la Legge preveda l’apertura dell’Affido ai single e
alle coppie dello stesso sesso
, in realtà ben pochi di questi,
seppure formati opportunamente dai Servizi sociali territoriali, sono
poi “utilizzati” come “risorse” dagli stessi
Servizi che li hanno formati:(

Ancor
meno riescono a prestare questo servizio di accoglienza: le
persone sing
ole di sesso maschile!

Sì,
proprio gli uomini single affidatari hanno sempre incontrato,
e continuano ad incontrare, grandi difficoltà ad essere “abbinati”
ad un minore.

Insomma
i pregiudizi regnano sovrani e non solo “discriminano”
le coppie dello stesso sesso e le persone singole ma, ancor più, tra
le stesse persone singole, si applica una ulteriore discriminante tra
uomini e donne!

Ricapitolando:

Affidatario
di categoria A
: coppia etero, con figli (meglio se grandicelli) o
senza;

Affidatario
di categoria B
: coppie omosessuali e persone singole;

Affidatario
non classificato
: single uomini.

Se
proprio poi, per una serie di fortunate coincidenze, la scelta di
abbinamento con un minore dovesse cadere su un fortunato
genitore
affidatario single maschio…allora il ruolo da lui ricoperto,
rispetto al minore, sarà necessariamente quello del
lontano zio che orbita intorno a tutta la costellazione familiare:)
lo
“zio”
di cui ci si dimentica sempre, il parente alla lontana che chiamiamo
solo alle feste comandate e invitiamo solo al nostro matrimonio.

Nulla
a che vedere con la figura del padre (affidatario).

Coerentemente
a codesto
ruolo gli
abbinamenti consentiti all’uomo single affidatario saranno
solo
ed esclusivamente:

affidi
diurni o part time
;

e
con minori (maschi) in età adolescenziale e oltre.

Ma
perché gli uomini affidatari single sono così penalizzati?

Forse
per la paura dei cosiddetti “secondi fini” (anche se la
cronaca ci insegna che questi non sono solo loro prerogativa).

O
forse (anche se questa potrebbe riguardare anche le donne single)
per uno dei peggiori terrori sociali di questi tempi: la tanto temuta
omofobia!


perché purtroppo non è raro che, in alcuni contesti istituzionali
(o forse ancor più in questi contesti), si possa temere che, dietro
al “singolo
single” (!) disperso nei meandri degli
uffici comunali
in cerca di una esperienza di affido,
si celi in realtà…un omosessuale (se non addirittura “una intera
coppia” omosessuale!).

A
conti fatti, dunque, solo a ben pochi uomini single affidatari
(formati opportunamente) è consentito l’Affido, soprattutto se
residenziale.

Se
però Tu dovessi essere tra quegli uomini single affidatari (formati)
davvero motivati a sostenere la crescita di un minore:

non
rivolgerti solo ai Servizi Sociali o al Centro Affidi, ma una
volta che hai terminato il percorso formativo e sei entrato nella
bancadati delle famiglie affidatarie, cerca un contatto diretto con
il Presidente del tuo Tribunale dei Minori.

Scrivigli
una lettera
(raccomandata con ricevuta di ritorno e con
riferimenti di dove ti sei formato) nella quale descriverai tutte le
tue sicurezze materiali, la tua consapevolezza nell’aprirti
all’accoglienza e come hai raggiunto quest’ultima.

Sii
autentico, leale e determinato.

Segnala
l’eventuale presenza di un compagno/a.

Trascorso
qualche giorno dall’invio della lettera, vai di persona alla
cancelleria civile del Tribunale per i minorenni per chiedere
conferma dell’avvenuta ricezione e, una volta lì, chiedi un
appuntamento con il Presidente.

Dovessi
ottenere il colloquio: mettiti in gioco e raccontati ancora una
volta.

In
questo modo avrai più possibilità di diventare il papà affidatario
single che hai sempre desiderato di essere.

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