Marco programma la fuga
L’immagine di Marco in crisi mentre programma di preparare le valigie per un’altra fuga verso una destinazione ignota, mi ha fatto pensare alle tante famiglie che hanno un Marco dentro casa e scelgono di esserci, giorno dopo giorno.
Quelle che non lo abbandonano, nonostante tutto e tutti, faticando a rimanere saldi e centrati su stessi, perché questo è l’unico modo per tentare di bloccare la corsa di questi ragazzi verso il vuoto: tenere salda la rotta.
La proposta di un cambio di direzione, in Marco, trova una resistenza granitica che lui (quasi astutamente) mostra con occhioni lucidi e tenerezza commovente.
La richiesta di Marco di non essere deluso e di continuare sulla via sbagliata rimanda a chi gli sta affianco di aver compiuto un vero e proprio tradimento nei suoi confronti: “Allora anche tu mi abbandoni?”. E ti si spezza il cuore.
Quando ci si trova vicino a una persona che, pur essendo eccezionalmente lucida nella sua follia, manifesta una determinazione quasi ossessiva nel raggiungimento di obiettivi irrealizzabili, si entra in una dimensione surreale. Sei davanti a qualcuno fermamente ancorato a decisioni che mutano di giorno in giorno e, senza rendertene conto, se non rimani saldo al piano di realtà, tu stesso rischi di essere trascinato nello stesso tunnel di irrazionalità e instabilità.
Così, mentre sei convinto di accompagnarla verso l’uscita, in realtà diventi solo un ennesimo compagno di viaggio nella sua odissea personale.
Ho capito che, per quanto possa sembrare paradossale, il suo bisogno di senso di appartenenza si manifesta solo ed esclusivamente con la fuga da luoghi e relazioni che potrebbero offrirgli rifugio e affetto.
Ho imparato che il vero aiuto non risiede nel risolvere tutti i problemi di Marco, ma nel camminare accanto a lui senza perdere mai la rotta. Così ogni giorno in cui riesce a rimanere ancorato alla realtà circostante, rappresenta una conquista.
Quando noi MammeMatte abbiamo fermato il primo step della raccolta fondi, lo abbiamo fatto convinte di riaprirla non appena avessimo avuto chiaro il percorso che Marco avrebbe dovuto intraprendere per un futuro autonomo e lavorativo.
Un futuro che alle volte (come oggi nel vedere Marco con le valigie in mano) facciamo fatica a immaginare.
L’instabilità delle sue decisioni e la tendenza a fuggire rendono difficile tutto.
Fortunati i ragazzi che hanno una famiglia affianco in questo percorso, coraggiosi i genitori che li accompagnano: mai come in questa situazione ho pensato che la Famiglia potesse essere il salvavita di qualcuno.
Dietro Marco, affianco e intorno a lui, non essendoci (ad oggi) una mamma e un papà ci siamo noi, mammematte e strampalate, operatrici e professioniste che credono in lui, in ogni più piccolo e insignificante obiettivo raggiunto, considerandolo come un vero successo.
La sfida di costruire un futuro autonomo è grande, ma non impossibile.
Al momento Marco ha abbandonato qualsiasi velleità di fuga scegliendo di rimanere nella realtà che noi dell’ Associazione M’ama – rete MammeMatte gli abbiamo proposto (come trampolino di lancio per la ripresa della sua vita).
IMPORTANTISSIMO: volevo ricordarvi che potete (dovete! ) continuare a mandare messaggi whatsapp al nostro Marco girandoli a me, Karin Falconi (3398322065) o a Emilia Russo (3317910854). Ad alcuni di voi Marco ha già risposto: non potete nemmeno immaginare quanta forza gli dia riceverli e sentirsi parte della famiglia delle MammeMatte.
GRAZIEEE ANCORA A TUTT*
(Karin)
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