Primo anno in Famiglia: la fase tutto bene (forse)
All’inizio è magia pura.
Lo conosci e, soprattutto se è adolescente o aspirante tale, è tutto un Ohhh: sorrisi smaglianti, modi da piccolo lord… Tra un incontro in comunità e l’altro, sembra sia circondato da una luce splendente: compiti fatti, abbracci a raffica e quel sussurro che ti scioglie quando vengo finalmente a casa da te?
Poi… arriva il fatidico inserimento.
Passano le settimane e…ta-daa! L’aureola cade a terra e si rompe in mille pezzi (non rincollabili!!).
Il tuo dolce adolescente comincia a dire Anche No!, a risponderti per le rime, a provocarti.
Dove è andato quello che avevi conosciuto? Cosa è successo?
È successo che ha paura. Paura di lasciarsi andare, di fidarsi davvero, di essere di nuovo tradito. Ed è qui che smette di farsi piacere e inizia a farsi conoscere.
E attenzione: questo non è un passo indietro.
È un passo avanti.
È il momento in cui l’affido diventa reale e la famiglia diventa… umana. È il momento in cui il tuo ragazzino grandicello (incredibile ma vero!) ti sta davvero affidando la parte più fragile di sé.
Quindi, tu che fai?
Respiri, sorridi, resti ACCOGLIENTE e, soprattutto, ADULTO (sì, anche quando vorresti urlare in un cuscino).
Noi MammeMatte avvertiamo sempre che il primo anno dall’ingresso in famiglia è il più delicato: il tempo delle prove generali, delle difese alzate e delle notti insonni. È il periodo in cui si imparano i passi di una danza nuova: un po’ si sbaglia ritmo, un po’ si pestano i piedi, fino a quando si è pronti per il duetto.
E non serve essere supereroi: serve solo il coraggio di chiedere aiuto. A chi sa ascoltare, a chi accompagna le famiglie ogni giorno, a chi, come te, ha aperto la porta di casa e sa cosa vuol dire accogliere davvero.
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