Sono passati 6 mesi da quando Ciro e Alessandro hanno incontrato loro figlio. Era solo un bimbo, troppo piccolo per aver già vissuto tanti abbandoni. Istituzioni e famiglie avevano smesso di credere in lui, e lui aveva perso fiducia negli adulti e in se stesso, rifugiandosi nella rabbia e in atteggiamenti provocatori. Ma Ciro e Alessandro sono andati oltre le sue ferite, decidendo di credere solo in quel bimbo che avevano davanti e non in diagnosi contraddittorie ancora da accertare, e hanno scelto di diventare i suoi papà. Con amore e pazienza, gli hanno restituito una Famiglia e la possibilità di riscoprire la fiducia in sé e negli altri.
“Caro amore nostro,
Sei mesi fa, la nostra vita è cambiata per sempre. Ti abbiamo incontrato per la prima volta in quel pomeriggio di aprile, e da allora, ogni giorno è stato un dono prezioso. Ci siamo preparati tanto per essere genitori, frequentando corsi, attendendo anni con il desiderio di trovare te, ma alla fine, è stato il tuo cuore a scegliere noi.
Il giorno in cui ci siamo visti, eri così piccolo e silenzioso, con lo sguardo a terra, come se avessi paura di essere ancora una volta dimenticato. Sapere che prima di noi avevi già affrontato tanti rifiuti ci ha spezzato il cuore, ma allo stesso tempo ci ha dato una certezza: non ti avremmo mai lasciato. La genitorialità non prevede abbandoni. E così, quel giorno, abbiamo deciso che saremmo stati lì per te, qualunque fosse la sfida.
Il nostro incontro con te non è stato casuale: prima di conoscerti, avevamo letto la tua storia. Abbiamo letto di tanti rifiuti, iniziati con l’abbandono della tua famiglia biologica, che aveva rinunciato al suo ruolo di cura e protezione. Poi sono arrivate le famiglie che, provando ad avvicinarsi, hanno rinunciato, lasciandoti andare senza neanche un saluto, creando in te una ferita che si è allargata ogni volta. E non solo: anche la scuola, che avrebbe potuto essere per te un rifugio sicuro, non ha voluto accoglierti e insegnarti le regole basilari per vivere con gli altri.
E così, da un abbandono all’altro, sei rimasto sempre più distante da un contesto sociale che non ti ha saputo vedere come un bambino degno di amore e di guida, come se il mondo intero avesse deciso di non includerti. Questo era il baratro in cui ti trovavamo, un bambino che, per difendersi, aveva imparato a nascondere il proprio affetto, con la paura che ogni legame fosse destinato a rompersi.
Sapevamo che le tue difficoltà spaventavano. Eravamo stati avvertiti che, per qualcuno, accoglierti era troppo complesso. Ma per noi, tutto questo non era altro che il riflesso di un bambino che chiedeva solo di essere amato, capito e accompagnato. Sapevamo che non sarebbe stato facile, eppure ci siamo detti sì, con una consapevolezza profonda e convinta. La genitorialità, per noi, significa questo: amare e restare, nonostante tutto.
Nei primi tempi ci hai messo alla prova, quasi per testare se davvero fossimo pronti a restare accanto a te. Ci siamo trasferiti vicino a te per farti sentire che eravamo lì, pronti ad accoglierti nella nostra casa e nel nostro mondo. E quando sei venuto a Ravenna per la prima volta, ci siamo resi conto che non c’era bisogno di più tempo o di altre prove: eravamo pronti a essere una famiglia. Il tuo trasferimento è avvenuto in modo inaspettato, ma insieme abbiamo trovato il nostro equilibrio. E quando hai capito che non saremmo mai andati via, qualcosa in te è cambiato. Hai iniziato a fidarti, piano piano, a lasciarti andare. Da quel momento in poi, ti abbiamo visto crescere, giorno dopo giorno. Ogni piccolo gesto, ogni sorriso e ogni nuova parola ci ha riempito il cuore di gioia e orgoglio.
Oggi, guardandoti, vediamo un bambino che sta imparando a credere in sé stesso, che sta costruendo la sua autonomia, e che sa che può raggiungere qualsiasi obiettivo. Ti stiamo accompagnando in questo percorso, aiutandoti a inserirti nel mondo, con pazienza e tanto amore.
Abbiamo scoperto in te una forza e una resilienza straordinarie, che ogni giorno ci stupiscono. Nonostante tutte le brutture che hai conosciuto, stai imparando a fidarti e a lasciarti guidare. Con il tuo impegno, stai affrontando questo cambiamento e maturando passo dopo passo, scoprendo che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e che non sei più solo.
In questi mesi, abbiamo intrapreso insieme tante prime esperienze. Abbiamo cominciato con i primi incontri di logopedia, per aiutarti a sviluppare la tua comunicazione e a farti sentire più sicuro e compreso. Hai conosciuto nuove persone che ti vogliono bene e che oggi per te sono “zii” e cuginetti. Ogni visita dai nonni, ogni taglio di capelli in compagnia, ogni compleanno di un cuginetto è stato un’occasione per scoprire insieme il valore della famiglia e dell’amicizia.
Ti stiamo vedendo crescere, diventare più autonomo e fiducioso. Iniziano le piccole sfide scolastiche, gli incontri di psicomotricità, ma anche le risate davanti a una pizza con nuovi amici o il tuo entusiasmo nel partecipare a una baby dance. Ogni giorno è un passo verso la tua serenità e la tua sicurezza, e noi siamo qui per sostenerti in questo cammino.
Sei tu che ci hai insegnato cosa vuol dire essere genitori, senza arrenderci di fronte a nessuna prova, e a credere, con fiducia, che l’amore sia la risposta a ogni sfida. Grazie per averci reso la tua famiglia, per essere stato la nostra scelta e la nostra più grande fortuna.
Siamo noi a doverti dire grazie. Grazie per averci scelto, per averci dato l’opportunità di amarti e di prenderti cura di te. Siamo i genitori più fortunati del mondo perché, tra tutte le possibilità, è stato il tuo cuore a trovarci e a permetterci di essere parte della tua vita. Ti promettiamo che continueremo a proteggerti, a guidarti, e a camminare accanto a te, qualunque cosa accada. Ti amiamo più di quanto le parole possano esprimere.
Con tutto il nostro amore”
Papà Ciro e Papà Alessandro
NB. AFFIDIamoci (progetto M’aMa sulla mono e omogenitorialità affidataria) riceve mandato gratuito da Tribunali dell’ intero territorio nazionale per cercare famiglie affidatarie omo e monogenitoriali per minori in attesa di famiglia (vedi APPELLI). AFFIDIamoci quindi, sempre gratuitamente, dopo aver raccolto le candidature delle famiglie (opportunamente formate) interessate a presentarsi al colloquio conoscitivo in Tribunale per il singolo Appello, invia le loro autopresentazioni in Tribunale. A quel punto sarà il Tribunale stesso a valutare l’idoneità dell’eventuale abbinamento con il minore. Dopo l’abbinamento AFFIDIamoci, su richiesta e a tariffe sociali, fornisce un supporto continuo alla famiglia sia dal punto di vista genitoriale sia giuridico, accompagnandola, ove possibile, nella presentazione dell’istanza dell’adozione ai sensi dell’art.44.