Beniamino sta bene in comunità ma comincia a stargli stretta


Aperto a: Genitori affidatari single, e in coppia etero o omogenitoriale

Territorio di riferimento: Lombardia e regioni limitrofe

Per info, email: affidiamoci@affidiamoci.it

Beniamino ha 14 anni e frequenta la terza media. A scuola ha il sostegno, ma ci tiene a dimostrare che può farcela da solo: i compiti li affronta con impegno, senza chiedere aiuto, quasi fosse una sfida personale. Eppure, dietro questa determinazione, si nasconde un desiderio profondo e inconfessato: quello di appartenere a qualcuno, di essere amato in modo esclusivo, senza dover condividere affetto e attenzioni.

La comunità gli sta stretta. Non perché non gli vogliano bene, ma perché sente di non avere un posto solo suo, un luogo in cui essere speciale per qualcuno. Questo bisogno lo porta spesso a interrogarsi su se stesso, sul suo aspetto, sul perché si sente diverso dagli altri. È un ragazzo robusto, e da un po’ di tempo questo gli pesa più del solito. Si guarda allo specchio con occhi critici e ha deciso di seguire una dieta: non per gli altri, ma per sé, per sentirsi meglio nella propria pelle.

Non segue le mode, ma si prende cura di sé con discrezione. Sta imparando a dare un nome ai suoi sentimenti e ha iniziato a confidarsi con gli educatori di riferimento, cercando un filo che lo aiuti a dare un senso alle sue emozioni. A scuola ha qualche amico, buone relazioni, ma ha anche capito che la sua infanzia è stata diversa da quella degli altri: certe esperienze, certe opportunità, gli sono mancate, e questa consapevolezza lo accompagna come un’ombra silenziosa.

Per questo sente il bisogno di riprendere il percorso terapeutico, di rimettere insieme i pezzi di sé. I genitori li vede una volta ogni due mesi, incontri carichi di emozioni contrastanti, ma sa che c’è una cosa che non vuole perdere: il legame con i suoi fratelli. Per lui è fondamentale continuare a vederli, perché in un mondo in cui tutto sembra sfuggirgli di mano, loro restano il suo punto fermo.

Il Tribunale ha dato mandato a M’aMa di cercare, in Lombardia e regioni limitrofe, genitori affidatari single, o in coppia etero o omogenitoriale (purché opportunamente formati dai servizi competenti territoriali), disponibile ad accoglierlo in affido sine die garantendo il mantenimento del legame con la famiglia biologica: incontri ogni due mesi con i genitori e periodici con i fratelli.

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