STORIE DI AMORE E DI BAMBINI IN AFFIDO FAMILIARE: “Un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà?”


“Un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà!” Quindi no alle famiglie LGBT?

Matteo e Lucio (che nei nostri articoli avevamo chiamato Francesco e Simone per tutelarne la privacy) sempre più spesso appaiono sui giornali locali, diventando il simbolo di un’accoglienza che va oltre l’identità di genere e l’orientamento sessuale. Una coppia di babbimatti della rete AFFIDIamoci che dimostra che l’Accoglienza va oltre l’identità di genere e l’orientamento sessuale dei genitori; che ci sono Tribunali (forse anche grazie al lavoro certosino di associazioni decennali come M’aMa?) che lo hanno compreso (alcuni, come quello di Napoli, lo hanno capito già da anni, decretando affidi, come quello di Luna).

Ma torniamo al singolo caso di Matteo e Lucio che hanno risposto al nostro Appello della piccola LunaGli abbiamo chiesto di raccontarci, dopo quasi 90 giorni trascorsi in casa da neopapà di una piccolina di 13 mesi, quali ruoli genitoriali si siano trovati a rivestire, proprio per rispondere ad una delle più comuni obiezioni lanciate contro l’accoglienza da parte delle famiglie LGBT: “Un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà”. Lucio e Matteo a questo punto hanno pensato bene di far rispondere proprio alla loro piccolina! Ecco come risponderebbe Luna:

Mi chiamo Luna, ho 13 mesi e gli ultimi 2 li ho trascorsi in una nuova casa coi miei papà.

Si, perché prima di allora risiedevo in un’altra abitazione, ero accudita da tante zie e avevo diversi coinquilini e compagni di stanza. Adesso mi trovo in un locale molto più piccolo e attorno a me ho solo due persone, barbute, brutte (non di certo belle come le mie vecchie zie), uno molto alto ed uno molto soffice, dicono di essere i miei papà.
Mai che uno di loro mi chiami col mio vero nome: principessa, pupetta, bambolina, amore mio, tesorino, nanetta. Che confusione! Quasi non ricordo più come mi chiamo.

Papà Matteo è colui che trascorre con me tutta la giornata, ma proprio tutta. Alterna periodi lavorativi a periodi di maternità e, in questi ultimi, io ne approfitto non solo per riempirlo di baci ma anche per farlo diventar matto: adoro stare tra le sue braccia, non riesco proprio a scollarmi. Dall’alto dei suoi centimetri, poi, c’è una vista stupenda e da casa riesco persino a vedere il mare!

Da quello che sento dire in giro, è lui che mi fa proprio da mamma: mi cambia il pannolino, mi cucina e mi prepara da mangiare non appena lancio un urlo, corre subito da me non appena lo chiamo (anche quello, tramite un urlo), riesce a farmi addormentare in culla a volte subito a volte dopo qualche ora (ma quella è colpa mia che non voglio saperne di perdere del tempo da poter trascorrere con loro e preferisco star sveglia piuttosto che dormire), mi canta le canzoncine, mi fa tanto ridere e adoro vederlo giocare con tutti i giochi che mi hanno comprato e che io continuo ad ignorare perché non mi piace nulla di quegli oggetti, preferisco quella bottiglia di plastica blu della loro acqua naturale o uno di quei gancetti salva alimenti con cui mi addormento ogni sera. Per starmi dietro credo gli siano spuntate fuori un altro paio di gambe e di braccia (alla faccia di chi dice che gli uomini non riescono ad essere multi tasking) ma anche con una mano, mentre con l’altra mi tiene in braccio, riesce a fare tutto quanto. E’ davvero bravo!

Papà Lucio, invece, non è presente durante la giornata quanto il primo perché lui va a lavoro (continua così, altrimenti le pappe e i pannolini chi li compra?) E mi tocca quindi aspettare il suo rientro a casa nel tardo pomeriggio. Ma una volta arrivato, estremamente rilassato a differenza di quell’altro, so io come riequilibrare le energie in casa: corro verso di lui ed insieme iniziamo a camminare per tutta casa, ben salda nelle sue manine. Sapeste come corro, anche se non sono ancora brava a tenermi in equilibrio, ma ci sto lavorando.

Finita questa attività ci chiudiamo insieme nel nostro luogo preferito, la lavanderia, dove lo intrattengo con del percussionismo su quel grande oblò in cui all’interno lavano i miei vestiti e approfitto della sua presenza serale per testare se anche lui è bravo ad imboccarmi ed intrattenermi durante la cena. Con lui ascolto musica differente, fatta di coccodrilli e topolini; pensate che a volte lo trovo ancora intento ad ascoltare quelle canzoncine nonostante io abbia terminato la pappa da tempo! Ah dimenticavo: non capisco come diavolo faccia ad inciampare sempre contro il mio seggiolone, avrà bisogno di una revisione ai suoi piedoni enormi.

Io, da quando sto con loro, non solo ho iniziato anche a dire qualche parolina (mamma, papà, cacca e pappa le mie preferite), a salutare, a battere le manine, ma sto vedendo anche crescere il mio pancino, le mie gambe e tutto il resto del corpo. Posso confermarvi che in Sicilia si mangia davvero benissimo ed io sto crescendo di conseguenza.

Loro due si amano molto, insieme sono molto buffi e forse anche un po strambi: li vedo ridere, sorridere, scherzare, ma a volte anche un po corrucciati che si domandano: ‘Ce la faremo a darle davvero un futuro ed una vita migliore?’. Loro non sanno, però, che del futuro nessuno può sapere, ma di questo presente che stiamo vivendo insieme, beh, questa si che è la vita che sognavo. Sono accudita, viziata, amata. Non posso desiderare di meglio. Ora si che siamo davvero una Famiglia!!”

AFFIDIamoci (progetto M’aMa sulla mono e omogenitorialità affidataria) riceve mandato gratuito da Tribunali dell’intero territorio nazionale per cercare famiglie affidatarie omo e monogenitoriali per minori in attesa di famiglia (vedi APPELLI). AFFIDIamoci dopo aver raccolto, a titolo volontario, le candidature delle famiglie (opportunamente formate) interessate a presentarsi al colloquio conoscitivo in Tribunale per il singolo Appello, invia le loro autopresentazioni. Sarà il Tribunale a valutare l’idoneità dell’eventuale abbinamento con il minore. Dopo l’eventuale abbinamento con il minore AFFIDIamoci, solo se richiesto dalla famiglia, a tariffe sociali, forni supporto genitoriale e/o giuridico e, ove possibile, l’accompagnerà nella presentazione dell’istanza dell’adozione ai sensi dell’art.44.

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